08 aprile 2025
L’energia travolgente del trombone e la versatilità degli archi sono la cifra che caratterizza l’appuntamento di aprile della Stagione concertistica One Way Together dell’Orchestra Filarmonica di Torino. In «Il ballo del colonnello elefante» a salire sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino martedì 8 aprile, alle ore 21, saranno gli Archi di OFT, guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto. Ospite della serata Diego Di Mario, che è stato definito «il miglior trombonista solista della sua generazione in Italia» e al quale sono affidate le parti soliste di un programma sfaccettato e accattivante.
Il concerto si sviluppa attraverso una serie di opere novecentesche che, pur appartenendo a stili diversi, esplorano la forza del contrasto tra tradizione e innovazione, lungo un filo rosso che va dalla riflessione sulla funzione sociale della musica, alla scoperta di nuovi orizzonti timbrici, fino a un approfondimento della tradizione popolare.
L’apertura è affidata al Concertino per trombone e orchestra d'archi Op. 45 n. 7 di Lars-Erik Larsson, brano che unisce eleganza e virtuosismo. Il compositore svedese, che lo scrisse nel 1946, evoca attraverso la delicatezza degli archi e la presenza del trombone una musica che oscilla tra la bellezza lirica e il dinamismo, creando una tensione affascinante tra suoni orchestrali e solistici.
Minimax - Repertorium für Militärmusik, di cui viene proposta una selezione, ci trasporta invece negli anni trenta di Paul Hindemith. Il compositore tedesco gioca con il repertorio militare, creando una parodia della musica da banda, per sollevare interrogativi sulla funzione propagandistica della musica. Minimax, scritto nel 1936 sotto il regime nazista, mescola infatti la precisione formale alla critica sottilmente nascosta, in un incrocio tra musica di marcia e sperimentazione timbrica.
La Suite per trombone contralto e quartetto d'archi del compositore contemporaneo piemontese Corrado Maria Saglietti (qui proposta in un adattamento per orchestra d’archi) ci introduce in un dialogo intimo e raffinato, dove il trombone contralto si confronta con l'armonia ricca e sfumata degli archi. Saglietti, con la sua scrittura dettagliata, riflette una musica moderna che esplora le possibilità timbriche e il potenziale espressivo di un incontro tra fiato e corde.
Infine, il concerto culmina con le Danze popolari rumene BB 76 nelle quali Béla Bartók, che le scrisse a inizio Novecento, porta la sua ricerca etnomusicologica sul palco e trasforma le tradizioni musicali rumene in una suite ritmica e modale che evidenzia l’energia delle danze popolari. Con una scrittura potente e ritmi irregolari, Bartók mescola il folklore con una visione musicale modernista.
Il viaggio musicale di aprile sul van targato OFT è accompagnato dalla divertente grafica-collage realizzata dal creativo Gabriele Mo. Un percorso completato dal micro racconto che apre il concerto in Conservatorio, scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 8 aprile, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 7 aprile, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 6 aprile, con inizio alle ore 10 e fino alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
11 marzo 2025
L’atmosfera elettrizzante delle «Danze alla festa dei mulini» è pronta a riecheggiare nel concerto di marzo dell’Orchestra Filarmonica di Torino. Protagonisti dell’appuntamento gli Archi di OFT, che saliranno sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino martedì 11 marzo alle ore 21, guidati come sempre dal maestro concertatore Sergio Lamberto. Ospite della serata, come solista, il flautista Mario Bruno, una delle giovani stelle protagoniste della Stagione One Way Together. Primo premio al concorso di Kobe e secondo ai concorsi ARD e Ginevra, Bruno si è distinto per tecnica, espressività e profonda capacità interpretativa, venendo notato dalla critica e dal pubblico e ottenendo prestigiosi riconoscimenti.
In programma quattro brani di due maestri assoluti del barocco, Georg Philipp Telemann e Johann Sebastian Bach.
Di Georg Philipp Telemann, nato a Magdeburgo, che in vita viaggiò e lavorò in diverse città della Germania, verranno eseguite la Ouverture e Suite Burlesque de Quixotte per archi TWV 55:G10 e il Concerto in sol maggiore per flauto e archi TWV 51:G2.
Il primo brano fa riferimento nel titolo al cavaliere errante Don Chisciotte della Mancia, famoso personaggio letterario inventato da Miguel de Cervantes che Telemann celebra evocandone in musica, con sfumature divertite e ironiche, le avventure e la follia.
Il Concerto in sol maggiore per flauto e archi TWV 51:G2, strutturato in tre movimenti secondo il tradizionale schema dei concerti barocchi e con influenze dalle tradizioni musicali tedesche e francesi, è un altro esempio affascinante dell’abilità compositiva di Telemann, soprattutto per quanto riguarda il flauto, di cui viene valorizzata tutta la potenzialità espressiva. A tre secoli di distanza dal momento in cui venne scritto questo Concerto, uno dei lavori più amati dai flautisti, il ruolo solistico è affidato alla freschezza di un talento giovane ma già affermato come Mario Bruno.
Di Johann Sebastian Bach verrà eseguita la celeberrima Aria sulla quarta corda dalla Suite n. 3 in re maggiore, BWV 1068, una delle più famose suite orchestrali che il compositore tedesco scrisse per accompagnare eventi di corte. L'Aria, che è uno dei suoi movimenti più distintivi, seppur nella semplicità dell’impianto formale è da sempre pezzo molto amato per la sua bellezza, la raffinatezza compositiva e l’intenso lirismo. La trascrizione di Wilhelmj che ha dato origine al titolo sulla quarta corda rimanda al fatto che il violino suona quasi interamente sulla quarta corda, la corda più grave, ovvero il sol.
La Suite n. 2 in si minore, BWV 1067 è un'altra delle famose suite orchestrali di Bach, che venne però specificamente scritta per archi e flauto con un uso brillante della strumentazione. Il flauto ne è protagonista assoluto, tra capacità melodica e virtuosismo. Gli Archi di OFT e Mario Bruno ne porteranno sul palco la ricchezza di scrittura e la varietà di danze, a chiusura di un concerto che è un omaggio alla grande musica barocca.
Il viaggio musicale di marzo sul van targato OFT è anche un viaggio nell’immaginario del flautista Mario Bruno: la grafica-collage che accompagna il concerto è stata infatti realizzata dal creativo Gabriele Mo anche sulla base delle suggestioni personali del solista. Un percorso completato dal micro racconto che apre il concerto in Conservatorio, scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 11 marzo, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 10 marzo, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 9 marzo, con inizio alle ore 10 e fino alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
25 febbraio 2025
Portano «Sorrisi e abbracci» i brani in programma nel concerto di febbraio dell’Orchestra Filarmonica di Torino. Protagonisti dell’appuntamento gli Archi di OFT, che saliranno sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino martedì 25 febbraio alle ore 21, guidati come sempre dal maestro concertatore Sergio Lamberto. Ospite della serata, come solista, la violinista Clarissa Bevilacqua, una delle giovani stelle protagoniste della Stagione One Way Together. Premio Mozart 2020, unica italiana, Bevilacqua si è esibita in veste di solista con orchestre tra cui BBC National Orchestra of Wales, con cui ha inciso il suo album di debutto “Dream Catcher”, e Mozarteum Orchestra Salzburg, con cui ha aperto la Mozartwoche 2023.
Il concerto, che fa parte di «Barca Solare - Ascolti dal Mediterraneo», rassegna focalizzata sulla musica dei paesi del Mediterraneo che OFT organizza, per il secondo anno consecutivo, in collaborazione con Fondazione Merz, si apre con il brano Quattro modi di sorridere per archi di Nicola Campogrande. Il compositore racconta di essere «affascinato dall’idea di usare la musica per ritrarre. Molti compositori, in passato, l’hanno sfruttata per suggerire il corso di un fiume, una tempesta, le onde del mare, un trekking sulle Alpi, il mutare delle stagioni; e a me diverte pensare che con una partitura si possa anche tracciare il volto di una persona. Certo, non si tratta di ripercorrere le linee, le proporzioni, i colori di un viso; il gioco consiste piuttosto nel coglierne i movimenti, le trasformazioni. Perché questo sa fare la musica: farci ascoltare il tempo e ciò che nel tempo avviene, dilatandolo o comprimendolo, mettendolo sotto i riflettori o nascondendolo, osservandolo nei suoi dettagli più nascosti oppure offrendocene un’immagine sintetica, essenziale. In Quattro modi di sorridere ho dunque provato a ritrarre il volto di una persona cara, colto in quattro momenti nei quali l’entusiasmo, la compassione, la bellezza e poi la gioia lo hanno portato ad aprirsi in un sorriso».
Il Concerto per violino e orchestra n. 4 in re maggiore, K. 218 di Wolfgang Amadeus Mozart, composto nel 1775, è considerato una delle vette della produzione concertistica del genio salisburghese, che pure, all’epoca aveva solo diciannove anni. In questa pagina celeberrima, costituita da tre movimenti, bilancia con rara eleganza, mantenendo un delicato equilibrio, il ruolo orchestrale e quello solistico, alla cui capacità esecutiva sono affidati i numerosi virtuosismi. Un ruolo quest’ultimo affidato alla talentuosa Clarissa Bevilacqua, per la prima volta sul palco con OFT.
La Sinfonia n. 28 in la maggiore, Hob. I:28 di Joseph Haydn, che chiude il concerto, venne composta nel 1765, nel periodo in cui il compositore, ancora a inizio carriera, stava consolidando il suo linguaggio e il suo stile, in una costante ricerca tra tradizione e innovazione. L’opera, che si inserisce nel contesto del periodo classico, mescola momenti brillanti ad altri di riflessione, tessendo una melodia ricca e fluida e mettendo già in evidenza quelle caratteristiche che diventeranno distintive dello stile sinfonico di Haydn.
Il viaggio musicale di febbraio sul van targato OFT è introdotto dal titolo del concerto, che ne riassume emozioni e portata, ed accompagnato dall’immagine collage realizzata dal creativo Gabriele Mo sulla base dei brani in programma e delle suggestioni personali offerte dalla solista Clarissa Bevilacqua. Un percorso suggestivo completato dal micro racconto che apre il concerto in Conservatorio, scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 25 febbraio, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 24 febbraio, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 23 febbraio, con inizio alle ore 10 e fino alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
28 gennaio 2025
Nel concerto «Rimanete seduti e allacciate le cinture», martedì 28 gennaio alle ore 21, salirà sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino la prima delle giovani stelle protagoniste della Stagione One Way Together. Il violoncellista Ettore Pagano, che ha già nel suo bagaglio primi premi in oltre quaranta concorsi, torna ospite di OFT dopo la prima applauditissima esibizione nel febbraio del 2023.
Pagano e l’orchestra, diretti dal direttore musicale di OFT Giampaolo Pretto, eseguiranno il Concerto n. 2 in si minore per violoncello e orchestra op. 104 di Antonín Dvořák, considerato tra i più bei concerti scritti per questo strumento solista. Opera di grande intensità, nella quale l’orchestra dialoga armoniosamente con i virtuosismi del violoncello, venne composta durante il soggiorno americano del compositore. Dvořák vi mise però mano anche in seguito, tornato in Europa, e il brano, tra i suoi ultimi lavori, è anche una sorta di testamento spirituale nel quale condensa il suo amore per la musica popolare, che nobilita e plasma in un corpo nuovo attraverso trame talora malinconiche, talora travolgenti.
Nella seconda parte della serata OFT eseguirà la Sinfonia n. 2 in do maggiore op. 61 di Robert Schumann. Frutto di anni dolorosi, la sinfonia prende vita mentre il celebre compositore è tormentato da dolori all’orecchio e dall’insonnia. Sul finire del 1845, l’estro creativo di Schumann porta nell’arco di pochi giorni alla stesura dell’opera, un lavoro lungi però dall’essere compiuto poiché il compositore impiega poi quasi tutto l’anno successivo per addivenire alla stesura finale e alla prima esecuzione in pubblico, il 5 novembre del 1846, al Gewandhaus di Lipsia sotto la direzione di Mendelssohn. Suddivisa in quattro movimenti, risente dell’influenza di Beethoven e di quella di Bach, essendo lui e l’amata moglie Clara in quel periodo impegnati nello studio dell’arte del contrappunto. Il risultato tuttavia è un lavoro unico, dove le miserie della vita vengono elevate a lirismo e trasformate in una musica che irradia una poetica serenità.
Il viaggio musicale di gennaio sul van targato OFT è introdotto da un titolo che ne riassume potenza e senso, nonché raccontato anche attraverso l’immagine che accompagna il concerto, realizzata con la tecnica del collage sulla base dei brani in programma e delle suggestioni personali offerte da Ettore Pagano. Un percorso suggestivo completato dal micro racconto che apre il concerto in Conservatorio, scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 28 gennaio, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 27 gennaio, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 26 gennaio, con inizio alle ore 10 e fino alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
26 novembre 2024
Sono gli Archi dell'Orchestra Filarmonica di Torino i grandi protagonisti del concerto «La luce oltre le sbarre», secondo appuntamento della Stagione 2024-2025 One Way Together. Martedì 26 novembre, sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, gli Archi saranno guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto, che da anni ne è l'imprescindibile punto di riferimento.
Il programma ne mette in risalto duttilità, colori e sentimento grazie ai brani di Pavel Haas e Antonín Dvořák, inframezzati da due piccoli gioielli come l'Adagietto di Georges Bizet e l'Adagio per archi op. 11 di Barber.
Del compositore novecentesco Barber verrà proposto questo Adagio, eseguito per la prima volta sul finire del 1938 in una trasmissione radiofonica dalla NBC Symphony Orchestra diretta da Arturo Toscanini. L'Adagio per archi op. 11 è il suo brano più celebre, che è stato usato come musica per balletto dall'American Ballet Theatre ed è entrato nella pop culture.
Verrà poi proposto un brano di grande carico emotivo e dalla storia tragica. Si tratta dello Studio per archi del compositore ceco Pavel Haas. Haas, che era stato allievo di Leos Janačék, venne infatti arrestato nel 1941 per le sue origini ebraiche e deportato. Fu proprio nel campo di Terezìn che compose questa partitura, eseguita per la prima volta nel 1944 e addirittura ripresa in un documentario della propaganda nazista. Il 16 ottobre di quello stesso anno, Haas venne caricato su quello che venne chiamato il “treno degli artisti” e tradotto ad Auschwitz, dove morì ma dove la sua musica riuscì a sopravvivergli grazie al provvidenziale intervento di Karel Ancerl, che aveva diretto la prima esecuzione e che riuscì a salvare lo spartito dal lager.
L'Adagietto di Georges Bizet è il terzo movimento dalla Suite n. 1 tratta dalle musiche di scena de L'Arlésienne, opera teatrale che Alphonse Daudet trasse nel 1872 da un suo racconto. Se oggi le due suite de L'Arlésienne vengono regolarmente proposte in concerto, l'Adagietto con i suoi toni nostalgici e le sfumature armoniose è considerato un cavallo di battaglia per gli archi.
Il concerto si concluderà con un brano di grande intensità, il Quartetto n. 12 in fa maggiore op. 96 Americano di Antonín Dvořák, proposto in una versione per orchestra d’archi appositamente realizzata per OFT da Vittorio Sebeglia. Composto nel 1893 a Spilville, nello Yowa, da cui il titolo, il Quartetto richiama gli elementi di floklore tanto cari a Dvořák, che trasse ispirazione sia da melodie statunitensi, in omaggio al paese che lo stava ospitando, sia alla Boemia che aveva lasciato, in un ponte nostalgico ma non privo di allegria tra il presente e il passato.
Il viaggio musicale di novembre sul van targato OFT è raccontato anche attraverso l’immagine che accompagna il concerto, realizzata con la tecnica del collage, e introdotto da un titolo – La luce oltre le sbarre – che ne riassume potenza e senso.
Come tradizione da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto da un micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 26 novembre, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 25 novembre, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 24 novembre, dalle ore 10 alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
29 ottobre 2024
È un grande viaggio nella musica quello che propone l'Orchestra Filarmonica di Torino per la Stagione concertistica One Way Together, che inaugura martedì 29 ottobre al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
A dirigere l'Orchestra nel concerto «Il sole incendia Brahms» sarà Giampaolo Pretto, che di OFT è anche direttore musicale.
Il programma del concerto è, fin dal titolo, un omaggio al compositore tedesco con l'esecuzione della Sinfonia n. 4, l'ultima delle sue quattro sinfonie, considerata uno dei suoi più grandi capolavori. Composta nell'arco di un anno, quando Brahms aveva cinquant'anni, venne eseguita per la prima volta in pubblico, e con immediato successo, il 25 ottobre 1885. Sul podio c'era Brahms, che aveva già eseguito la nuova Sinfonia in precedenza ma in forma privata e in una versione per due pianoforti, dei quali uno suonato dallo stesso compositore. Energica e al contempo malinconica, densa di contenuti musicali e sfumature, eppure rigorosa, poetica e profondamente moderna, è stata definita il punto di non ritorno del sinfonismo classico-romantico. L'ultima apparizione pubblica di Brahms, nel 1897, avvenne proprio durante l'esecuzione a Vienna della Quarta: quando pubblico e orchestra lo riconobbero, gli tributarono un caloroso e affettuoso saluto. Un congedo degno per il compositore, che morì pochi giorni dopo.
Il celebre brano sarà preceduto da Egyptian Scenes del compositore egiziano Ahmed El Saedi, una prima esecuzione assoluta commissionata da OFT per celebrare il bicentenario del Museo Egizio. Il concerto rientra infatti negli appuntamenti del Festival «INCANTO EGIZIO», scoperte musicali ed esplorazioni sonore del passato per i 200 anni dell'Egizio, progetto di Sistema Musica. Fa inoltre parte di «Barca Solare - Ascolti dal Mediterraneo», rassegna focalizzata sulla musica dei paesi del Mediterraneo che OFT organizza, per il secondo anno consecutivo, in collaborazione con Fondazione Merz.
Egyptian Scenes di El Saedi, pur fortemente legato alla solida tradizione musicale europea, è evocativo rispetto a un ponte metaforico tra culture e epoche: da una parte i geroglifici, “disegni” di scrittura universalmente associati alla cultura dell’antico Egitto, dall’altra i segni chironomici, con cui nell’antico Egitto si indicava l’andamento delle frasi musicali ascendenti o discendenti, fino ad arrivare alle note sul moderno pentagramma e alla gestualità del direttore d’orchestra.
Come tradizione da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto da un micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 29 ottobre, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 28 novembre, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 27 ottobre, dalle ore 10 alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
11 settembre 2024
La proposta concertistica della Stagione 2024-2025 “One Way Together” dell'Orchestra Filarmonica di Torino indica, al contempo, una nuova destinazione e nuove modalità con cui affrontare questo inedito e metaforico viaggio. Direzione privilegiata è (e sarà per gli anni a venire) la stretta collaborazione con giovani star del panorama solistico nazionale e internazionale.
«Un nuovo viaggio, una nuova direzione, insieme. Dopo le riflessioni laboratoriali che ci hanno visto alle prese con alchimie e profumi, è ora tempo di aggredire le strade del mondo con una visione pluriennale: non si tratta di un viaggio solitario, ma di una festosa carovana in cui ci facciamo accompagnare insieme al nostro pubblico – ancora più intensamente del solito – da giovanissimi solisti che stanno rapidamente conquistando la ribalta dei palcoscenici internazionali. Siamo talmente convinti di questa scelta da considerarla una direzione obbligata, non da una norma o da un dovere, ma dall’entusiasmo e dalla fiducia con cui ospitiamo nei nostri appuntamenti queste giovani star, insieme ad altri solisti con più esperienza». Illustra così la nuova Stagione concertistica il presidente e direttore artistico di OFT Michele Mo, che l'ha ideata in team con il direttore musicale Giampaolo Pretto e il segretario generale Gabriele Montanaro.
Accanto al direttore Giampaolo Pretto e a Sergio Lamberto, maestro concertatore degli Archi, sul van targato OFT saliranno dunque i giovani e talentuosi solisti Clarissa Bevilacqua, Mario Bruno, Eva Gevorgyan, Ettore Pagano, nonché un professionista di esperienza come Diego Di Mario. Le giovanissime star, oltre che sul palco dei concerti, saranno coinvolte anche all’interno della OFT Family, un nuovo format social che permetterà al pubblico OFT di seguirne i successi e i trionfi anche da lontano.
Ognuno degli otto concerti, da ottobre a giugno, è caratterizzato da un’immagine realizzata con la tecnica del collage e da una frase evocativa: esse traggono ispirazione dai brani in programma, ma anche dai ricordi e dai luoghi d’infanzia dei protagonisti che saliranno sul palco, dalle loro esperienze professionali e prospettive future. Un viaggio nel viaggio che rende, una volta di più, il programma di OFT un libretto da collezionare.
ONE WAY TOGETHER 2024-2025: LA NUOVA STAGIONE
Ad aprire la Stagione martedì 29 ottobre 2024 sarà Giampaolo Pretto con il concerto «Il sole incendia Brahms», omaggio al compositore tedesco con l'esecuzione della Sinfonia n. 4, considerata uno dei suoi più grandi capolavori. Il celebre brano sarà preceduto da Egyptian Scenes del compositore egiziano Ahmed El Saedi, una prima esecuzione assoluta commissionata da OFT per celebrare il bicentenario del Museo Egizio. Il concerto, che rientra infatti negli appuntamenti di «INCANTO EGIZIO», scoperte musicali ed esplorazioni sonore del passato per i 200 anni dell'Egizio, fa anche parte della seconda edizione della rassegna di musica contemporanea «Barca Solare – Ascolti dal Mediterraneo», organizzata da OFT in collaborazione con Fondazione Merz e focalizzata sulla musica dei paesi del Mediterraneo.
Martedì 26 novembre 2024, nel concerto «La luce oltre le sbarre», gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino guidati da Sergio Lamberto, maestro concertatore che da anni ne è l'imprescindibile punto di riferimento, si confronteranno con un repertorio che ne metterà in risalto duttilità, colori, sentimento, spaziando da Samuel Barber a Pavel Haas – compositore vittima dell’olocausto e morto nel campo di concentramento di Auschwitz – fino a Georges Bizet e al Quartetto Americano di Antonín Dvořák, eseguito in una nuova trascrizione per orchestra d’archi.
Martedì 28 gennaio 2024 con l'Orchestra Filarmonica di Torino, diretta da Pretto, salirà sul palco la prima giovane star della Stagione. Il violoncellista Ettore Pagano, che ha già nel suo bagaglio primi premi in oltre quaranta concorsi, torna ospite di OFT dopo la prima applauditissima esibizione nel febbraio del 2023. In «Restate seduti e allacciate le cinture» Pagano eseguirà il Concerto in si minore di Dvořák, una delle pagine più famose del compositore, considerato tra i più bei concerti per violoncello mai scritti. La serata si chiuderà con la Sinfonia n. 2 di Robert Schumann.
Martedì 25 febbraio 2025, in «Sorrisi e abbracci», gli Archi dell'Orchestra Filarmonica di Torino, guidati da Sergio Lamberto, proporranno tre brani di epoche diverse, accomunati dalla capacità di esaltare l'intensità dell’esecuzione. Ad aprire il concerto, anch’esso inserito nella rassegna 2024-2025 «Barca Solare – Ascolti dal Mediterraneo», sarà un brano del presente: Quattro modi di sorridere di Nicola Campogrande. Seguiranno il Concerto n. 4 in re maggiore per violino e orchestra di Mozart, in cui il ruolo solista è affidato alla talentuosa Clarissa Bevilacqua, Premio Mozart 2020, unica italiana a ricevere questo riconoscimento. In chiusura, la Sinfonia n. 28 di Haydn.
Martedì 11 marzo 2025 gli Archi, con Lamberto e il giovane e pluripremiato solista al flauto Mario Bruno, condurranno il pubblico tra le note racchiuse nel programma di «Danze alla festa dei mulini», un viaggio all'indietro nel tempo, fino al 1700 e a due grandi protagonisti della musica barocca: Georg Philipp Telemann, di cui verranno proposte Ouverture e Suite da Burlesque de Quixotte e il Concerto in sol maggiore per flauto e archi, e Johann Sebastian Bach, con l’Aria sulla quarta corda e la Suite n. 2 in si minore per flauto e archi.
In «Il ballo del colonnello elefante», in calendario martedì 8 aprile 2025, gli Archi e Lamberto saranno sul palco con Diego Di Mario, definito «il miglior trombonista solista della sua generazione in Italia». L'insolito connubio tra gli archi e il trombone sarà esaltato dal Concertino di Lars-Erik Larsson e dalla Suite per trombone e archi di Corrado Maria Saglietti. A intervallarli una selezione per soli archi da Minimax - Repertorium für militarmusik di Paul Hindemith e, in chiusura, le Danze popolari rumene di Béla Bartók.
Martedì 13 maggio 2025, il concerto «Vento tra i capelli» vedrà sul palco i Fiati dell'Orchestra Filarmonica di Torino con Giampaolo Pretto nel doppio ruolo di concertatore e flauto solista. Verranno eseguite la Suite in si bemolle maggiore per 13 strumenti a fiato di Richard Strauss e la Gran Partita di Mozart, capolavoro per gli strumenti a fiato per i secoli a venire.
Sarà infine Giampaolo Pretto, nuovamente nel ruolo di direttore, a chiudere la Stagione martedì 3 giugno 2025 con il concerto «Il cuore batte forte». Accanto all'Orchestra Filarmonica di Torino la pianista ventenne Eva Gevorgyan, vincitrice di numerosi concorsi tra Stati Uniti, Europa e Russia, e Discovery of the Year agli International Classical Music Award nel 2019. A lei il compito di affrontare un caposaldo come il Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra di Beethoven. In programma altri due brani del genio tedesco: l'Ouverture da Le creature di Prometeo e, a conclusione, la Seconda Sinfonia
GLI APPUNTAMENTI
L’organizzazione degli appuntamenti ha il suo momento principale nel concerto del martedì sera in Conservatorio Verdi di Torino.
Come di consueto, il concerto sarà preceduto dalla prova generale del lunedì pomeriggio al Teatro Vittoria (ad eccezione dei mesi di maggio e di giugno in cui non è prevista), mentre per le prove di lavoro aperte al pubblico della domenica mattina c'è una piccola novità: da ottobre 2024 e fintanto che non saranno ultimati i lavori di ristrutturazione a Più SpazioQuattro, casa del quartiere che tradizionalmente le ospita, le prove di lavoro si terranno in Via Baltea 3, spazio multifunzionale nel quartiere Aurora.
Per la Stagione “One Way Together” vengono proposte diverse formule di abbonamento. Una offre la possibilità di abbonarsi all'intera Stagione concertistica, due formule prevedono invece quattro concerti ciascuna: un abbonamento per i concerti da ottobre 2024 a febbraio 2025 e uno per quelli da marzo a giugno 2025.
Numerose le riduzioni sia per l'acquisto degli abbonamenti sia dei biglietti singoli. Si segnala in particolare quella rivolta agli under 35, che vede biglietti a partire da 8 euro.
Gli abbonamenti in rinnovo sono disponibili dal 13 settembre, i nuovi abbonamenti possono essere sottoscritti dall'1 ottobre, e i biglietti singoli potranno essere acquistati dal 22 ottobre.
INTORNO AI NOSTRI CONCERTI
Le collaborazioni con diverse realtà, che spaziano in vari settori culturali, rendono ancora più intensa la proposta concertistica di OFT.
Come per le scorse Stagioni, ogni concerto in Conservatorio sarà aperto dalla lettura di un breve racconto, ispirato dal programma del concerto e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura dei testi, a cura dell’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e dell’Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino, porterà «dentro la musica», rendendo l'esperienza ancora più intensa e coinvolgente.
Il sabato precedente il concerto i tre grandi musei della Città di Torino – GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica – proporranno a rotazione visite guidate al proprio patrimonio museale ispirate dai concerti della Stagione concertistica dell'Orchestra Filarmonica di Torino. L’iniziativa, alla settima edizione, è a cura dei Dipartimenti Educazione della Fondazione Torino Musei con la collaborazione di Theatrum Sabaudiae.
Verranno infine riproposte, da gennaio a giugno 2025, le guide all'ascolto di “Leggere la Classica” al Circolo dei lettori di Torino, per scoprire brani e compositori protagonisti dei concerti insieme ai direttori e solisti che ne sono interpreti.
IL PROGETTO OFT LAB
Fin dalla sua fondazione, l’Orchestra Filarmonica di Torino ha sempre valorizzato i giovani musicisti. Una missione che nel tempo è approdata nel progetto OFT Lab, grazie al quale alcuni ragazzi di talento entrano a far parte con regolarità della compagine orchestrale, lavorando fianco a fianco con professionisti di caratura nazionale e internazionale, in uno scambio continuo tra esperienza ed entusiasmo.
I musicisti selezionati per il progetto OFT Lab 2024 sono Lucia Caputo, Ruben Galloro, Giovanni Putzulu (violini), Cecilia Caminiti e Jacopo Sommariva (violoncelli), Simone Di Lalla (contrabbasso), Niccolò Susanna (flauto), Luca Vacchetti (fagotto), Mattia Gallo (tromba), Andrea Iaccino e Francesco Parodi (percussioni).
Ad essi si aggiungono il musicologo Francesco Cristiani, il compositore Francesco Mo, Chiara Marcone al management culturale e Chiara Sacchetto alla produzione.
Nel Lab di OFT c'è spazio per la musica ma anche per affrontare, insieme, un percorso formativo di approfondimento sulle tematiche più rilevanti, sia professionali che artistiche, per chi opera nell’ambito dello spettacolo dal vivo.
Inoltre, anche quest’anno alcuni giovani di OFT Lab saranno protagonisti della rassegna di quattro concerti di musica da camera che si terrà, nell’arco del mese di novembre (venerdì 8, venerdì 15, venerdì 22 e venerdì 29, sempre alle ore 21), a Cascina Roccafranca, la Casa del Quartiere di Mirafiori Nord, che ospita l'iniziativa a Torino in via Rubino 45.
Venerdì 8 il violinista Ruben Galloro, accompagnato al piano da Sandro Zanchi, proporrà un programma con musiche di Wagner, Brahms e Fauré.
Venerdì 15, OFT ospiterà grazie a una collaborazione con l'Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta, l'Atipic Duo, formazione composta da due giovanissimi percussionisti, Fabio Saccavino e Alessio Pressendo, che proporranno musiche di Piazzolla, Xenakis, Koshinski.
Venerdì 22 novembre Jacopo Sommariva al violoncello, con Pietro Verna al pianoforte, presenterà un repertorio di brani di Prokof'ev e Strauss.
Venerdì 29 novembre, infine, salirà sul palco Luca Vacchetti al fagotto, con Francesco De Giorgi al pianoforte, e presenterà musiche di Saint-Saëns, Longo, Schumann, Elgar.
I SOSTENITORI DI OFT
L’attività dell’Orchestra Filarmonica di Torino è sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino. L’Orchestra Filarmonica di Torino opera con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo che, nell’ambito della missione Sviluppare Competenze dell’Obiettivo Cultura, mira a sostenere iniziative tese a supportare giovani artisti e creativi nella costruzione della propria professionalità e nell’avvio dei percorsi di carriera. L’OFT, che gode del patrocinio della Città Metropolitana di Torino, è inoltre sostenuta dalla Fondazione CRT, che da oltre trent’anni supporta il sistema culturale del territorio e incoraggia la formazione dei giovani. Infine, accanto ad OFT, come sponsor c'è da anni Lavazza Group.
04 giugno 2024
Portano con sé la dolcezza della brezza primaverile e l'atmosfera già sognante delle prime notti d'estate i brani protagonisti del concerto Fiori, ultimo appuntamento della stagione concertistica 2023-24, che OFT ha voluto dedicare al legame tra musica e profumi. Tre i brani in programma, il Trittico Botticelliano per piccola orchestra P 151 e Gli uccelli per piccola orchestra P 154 di Ottorino Respighi e la Sinfonia n. 92 in sol maggiore Hob. I:92 Oxford di Franz Joseph Haydn.
A portarli sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, martedì 2 giugno, alle ore 21, sarà l'Orchestra Filarmonica di Torino diretta da Giampaolo Pretto, che di OFT è anche direttore musicale.
Ottorino Respighi, vissuto tra il 1879 e il 1936, fu musicologo, direttore d'orchestra e compositore. In quest'ultimo ruolo fu tra coloro che contribuirono al rinnovamento della musica italiana nel periodo ricompreso tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del XX secolo. Tra i brani da lui scritti, il Trittico Botticelliano, composto ed eseguito per la prima volta nel 1927, alla Konzerthaus di Vienna, evoca l'opera di Sandro Botticelli, con un gioco di richiami tra le atmosfere primaverili concepite dal celebre pittore e quelle musicali che il compositore costruisce intorno a una orchestra di dimensioni ridotte, creando delicati e intimistici «quadri». Il culmine, non poteva essere altrimenti, è il terzo movimento che corrisponde alla nascita di Venere.
Gli uccelli, composta l'anno successivo e rappresentata per la prima al Teatro Municipal di Sâo Paulo il 6 giugno 1928, è nuovamente costruita da Respighi per piccola orchestra. Il compositore, partendo dall'ispirazione di musiche italiane, francesi e inglesi dei secoli XVII e XVIII, le traduce in giochi musicali che richiamano il canto degli uccelli, dalla colomba alla gallina all'usignolo, fino al cucù.
La seconda parte del programma è invece dedicata alla celeberrima Sinfonia n. 92 in sol maggiore Hob. I:92 Oxford, che Haydn compose nel 1790 dedicandola a Monseigneur le Comte d'Ogny, che già aveva commissionato al compositore le sei Sinfonie parigine e tre ulteriori Sinfonie, di cui la n. 92 è, appunto, la conclusiva. Quest'ultima venne trasmessa anche a un secondo committente, il principe tedesco Krafft Ernst von Oettingen-Wallerstein, e scelta da Haydn per essere eseguita nella città di Oxford quando la famosa Università decise di conferirgli il titolo di Doctor of Music, honoris causa. Una scelta, che valse il titolo con la quale viene tuttora indicata questa sinfonia e che ne conferma il particolare valore per lo stesso compositore. Nei quattro movimenti, d'altra parte, Haydn dà prova di tutto il suo genio compositivo, giunto alla piena maturità e capace di sperimentare mantenendo equilibrio, eleganza e sentimento.
Come tradizione da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto da un micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
L'immagine che accompagna ogni singolo concerto di stagione è invece stata ottenuta con l’intelligenza artificiale. Utilizzando non il bagaglio sensoriale di ciascuno, personale e non sovrapponibile con quello altrui, ma le migliaia e migliaia di spunti rielaborati da questo “assistente virtuale”, si è cercato di rappresentare il più possibile una sensazione collettiva, proprio come accade con la musica quando la si ascolta insieme, in sala da concerto.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 4 giugno, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è prevista la prova di lavoro di domenica 2 giugno, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino). L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota.
Non è invece prevista, questo mese, la prova generale aperta al pubblico del lunedì.
21 maggio 2024
Vivaldi per tre, un pizzico di Mozart e sette note dal Brasile. È una ricetta che richiama la fragranza delle notti stellate, dei momenti di abbandono e di quelli di duro lavoro, di mondi distanti ed esotici, quella che dà vita al settimo appuntamento della stagione concertistica Profumi dell'Orchestra Filarmonica di Torino. Il concerto Legno, in calendario martedì 21 maggio alle ore 21, vedrà salire sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino gli Archi di OFT, guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto, e il fagotto solista Andrea Cellacchi.
Di Antonio Vivaldi, grande protagonista della musica barocca, verranno proposti tre concerti, due dei quali per fagotto, archi e basso continuo – RV 495 ed RV 493 –, ed uno, RV 156, per archi e basso continuo. Il Prete Rosso, come veniva chiamato in quanto sacerdote dalla fulva capigliatura, compose numerosi concerti per il fagotto, strumento che nella sua epoca aveva generalmente la funzione di basso continuo. I due proposti, evidenziano nel ruolo affidato al solista, in questo caso Andrea Cellacchi, primo fagotto nella prestigiosa orchestra del Royal Concertgebouw di Amsterdam, la familiarità del compositore con questo strumento, del quale evidenzia la duttilità e la capacità di integrarsi con la compagine orchestrale.
L'Adagio e fuga in do minore K 546 nella versione per archi è invece la trascrizione che lo stesso Mozart fece, nel 1788, della Fuga in do minore per due fortepiani K 426, alla quale aggiunge un Adagio come introduzione. In questa versione il brano acquista una armoniosa magnificenza, che ne ha determinato la fortuna nei secoli, oltre ad essere uno dei migliori esempi della capacità di Mozart di utilizzare la scrittura contrappuntistica, in particolare nella fuga.
Il concerto si chiuderà con un brano di Heitor Villa-Lobos, compositore e polistrumentista brasiliano del periodo neoclassico musicale, amatissimo in patria. La sua Ciranda Das Sete Notas W 325 vedrà nuovamente l'orchestra d'archi sul palco con il fagotto solista.
Come tradizione da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto da un micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
L'immagine che accompagna ogni singolo concerto di stagione è invece stata ottenuta con l’intelligenza artificiale. Utilizzando non il bagaglio sensoriale di ciascuno, personale e non sovrapponibile con quello altrui, ma le migliaia e migliaia di spunti rielaborati da questo “assistente virtuale”, si è cercato di rappresentare il più possibile una sensazione collettiva, proprio come accade con la musica quando la si ascolta insieme, in sala da concerto.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 21 maggio aprile, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è prevista la prova di lavoro di domenica 19 maggio, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota.
Non è invece prevista, questo mese, la prova generale aperta al pubblico del lunedì.
23 aprile 2024
Il vento che soffia tra gli alberi, tra giochi di luce e ombre, e il dolce suono di un flauto che riecheggia tra le fronde, sono l'ispirazione del concerto Fougère, in calendario martedì 23 aprile al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
Protagonisti del nuovo appuntamento della stagione concertistica Profumi, dedicata ad esplorare il legame tra fragranze e musiche e come queste riescano, intrecciandosi, a evocare mondi, saranno gli Archi di OFT, guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto, e il flautista ginevrino Sébastian Jacot.
Primo flauto dei Berliner Philharmoniker, trentaseienne, Jacot è stato definito una rock star di questo strumento. A lui sarà quindi affidato il ruolo solista nel meraviglioso Concerto in sol maggiore di Carl Philipp Emanuel Bach. Cresciuto accanto al celebre padre Johann Sebastian, Carl Philipp Emanuel ebbe una carriera sfolgorante, immersa nella vita di corte ma senza esserne influenzato dal punto di vista compositivo. Il Concerto in sol maggiore per flauto, archi e basso continuo H 445 ne è una preziosa testimonianza, insieme alla passione per il flauto, che si dilettava a suonare. A questo strumento consegna un ruolo di grande eleganza, tra virtuosismi e melodie che amplificano il rapporto con l'orchestra.
Nella seconda metà del programma di Fougère, gli Archi proporranno la Serenata del compositore ottocentesco tedesco Carl Reinecke, un brano insieme brillante e lirico, in cui l’orchestra d’archi potrà far emergere tutte le proprie peculiarità.
Come tradizione da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto da un micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
L'immagine che accompagna ogni singolo concerto di stagione è invece stata ottenuta con l’intelligenza artificiale. Utilizzando non il bagaglio sensoriale di ciascuno, personale e non sovrapponibile con quello altrui, ma le migliaia e migliaia di spunti rielaborati da questo “assistente virtuale”, si è cercato di rappresentare il più possibile una sensazione collettiva, proprio come accade con la musica quando la si ascolta insieme, in sala da concerto.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 23 aprile, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), sono previste la prova generale di lunedì 22 aprile, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e la prova di lavoro di domenica 21 aprile, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale. Non è raro, in particolare a Più SpazioQuattro, vedere tra il pubblico studenti, appassionati che seguono l'esecuzione partitura alla mano, famiglie con bambini.
12 marzo 2024
Profuma di freschezza e di primavera, con un tocco suadente che lo rende indimenticabile, il concerto Agrumi degli Archi dell'Orchestra Filarmonica di Torino, in calendario martedì 12 marzo al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
Gli Archi, con Sergio Lamberto nel ruolo di maestro concertatore e il solista Federico Mondelci, caposcuola del sassofono classico in Italia, condurranno il pubblico tra le note sprigionate da Rachmaninov, Glazunov e Piazzolla, con brani originali e trascrizioni per esaltare tutte le possibilità timbriche ed espressive dello strumento. A completamento del programma, una prima esecuzione assoluta della giovane compositrice siciliana Marilena Licata.
Composto originariamente per voce e pianoforte ma eseguito la prima volta in pubblico in una versione per voce e orchestra, il celebre Vocalise op. 34 n. 14 di Sergej Rachmaninov viene qui proposto in un arrangiamento per archi e sassofono, chiamati a esprimere tutte le sfumature di un brano che ha nel lied romantico la sua essenza più profonda.
Fu invece scritto appositamente per il sassofono il Concerto in mi bemolle maggiore per sassofono e archi op. 109 di Aleksandr Glazunov dove lo strumento solista è protagonista assoluto e passa da momenti di grande dolcezza ad altri più giocosi e travolgenti, ma tutti armoniosamente accompagnati dagli archi.
Brainstorming di Marilena Licata è una commissione OFT, in prima esecuzione assoluta, che richiama «la modalità di dialogo creativo in cui, dato un argomento da trattare o problema da risolvere, ogni partecipante espone liberamente le proprie idee (anche le più assurde), che andranno poi analizzate e valutate». «Seguendo lo stesso principio – spiega la compositrice –, il brano nasce come “gioco musicale” nel quale ogni strumentista propone ai propri compagni del materiale “su cui riflettere”, da commentare, accompagnare o contraddire con i più vari gesti musicali. L'ampia libertà esecutiva dona un margine di imprevedibilità che rende il brano un organismo “vivo”, sempre cangiante. Un episodio centrale ricrea un rigoroso ordine, scandito dai “rintocchi” ora di una viola, ora di un violoncello; ma questo equilibrio ha breve vita, con un ritorno al dialogo frenetico che degenera nel caos».
Chiude il concerto una serie di cinque famosissimi brani dell'argentino Astor Piazzolla. Violentango, Cierra Tus Ojos Y Escucha, Milonga del Angel e Escualo sono tutti proposti in un entusiasmante intreccio tra sassofono e archi, perfetto per esaltarne gli aspetti maggiormente emotivi e coinvolgenti, mentre Tango Ballet regalerà un momento di incanto con i soli archi.
Il concerto Agrumi fa anche parte di «Barca solare. Ascolti dal Mediterraneo», rassegna di sei eventi musicali che Orchestra Filarmonica di Torino e Fondazione Merz, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, propongono dal 28 gennaio al 24 marzo 2024 a Torino per costruire una riflessione sulla musica contemporanea, tra brani di repertorio e lavori appositamente commissionati, con un focus particolare dedicato ai compositori e alle compositrici del presente e alla musica delle sponde del Mediterraneo.
Come tradizione da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto da un micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
L'immagine che accompagna ogni singolo concerto di stagione è invece stata ottenuta con l’intelligenza artificiale. Utilizzando non il bagaglio sensoriale di ciascuno, personale e non sovrapponibile con quello altrui, ma le migliaia e migliaia di spunti rielaborati da questo “assistente virtuale”, si è cercato di rappresentare il più possibile una sensazione collettiva, proprio come accade con la musica quando la si ascolta insieme, in sala da concerto.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 12 marzo, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), sono previste la prova generale di lunedì 11 marzo, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e la prova di lavoro di domenica 10 marzo, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale. Non è raro, in particolare a Più SpazioQuattro, vedere tra il pubblico studenti, appassionati che seguono l'esecuzione partitura alla mano, famiglie con bambini.
13 febbraio 2024
Profuma di Oriente il concerto di febbraio dell'Orchestra Filarmonica di Torino, in calendario martedì 13 febbraio al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
Diretti da Giampaolo Pretto, i musicisti di OFT e il solista Emanuele Arciuli, proporranno un programma ricco di suggestioni, dall’inedita partitura On Reminiscence della compositrice turca Füsun Köksal, vincitrice della quarta edizione del Mario Merz Prize - sezione musica, al dialogo tra pianoforte e orchestra dei Canti della stagione alta di Ildebrando Pizzetti, fino alla conclusione con il celebre brano Danze di Galánta di Zoltán Kodály, che vede la musica popolare intersecarsi con la tradizione classica europea.
Composto in occasione della quarta edizione del Mario Merz Prize, On Reminiscence per orchestra d'archi riflette l'interesse di Füsun Köksal per le temporalità musicali e la loro percezione. Il brano è basato su materiali musicali stratificati, ripetuti o impercettibilmente variati come in una sorta di eco o – come suggerisce il titolo – di reminiscenza.
Il pianista Emanuele Arciuli, considerato tra i massimi interpreti della musica del XX e XXI secolo, con particolare riferimento ai compositori statunitensi, sarà invece protagonista nei Canti della stagione alta di Ildebrando Pizzetti. Composti nel 1930, in un dialogo intenso e lirico con l'orchestra, mettono infatti il pianoforte al centro della scena.
Risalgono allo stesso periodo anche Le Danze di Galánta, brano in cui il compositore ungherese Kodály esalta, nella raffinata partitura, il folklore magiaro, dando vita a una melodia di ispirazione popolare, coinvolgente ma sempre elegante.
Per queste sue caratteristiche, il concerto fa anche parte di «Barca solare. Ascolti dal Mediterraneo», rassegna di sei eventi musicali che Orchestra Filarmonica di Torino e Fondazione Merz, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, propongono dal 28 gennaio al 24 marzo 2024 nella città di Torino per costruire una riflessione sulla musica contemporanea, tra brani di repertorio e lavori appositamente commissionati, con un focus particolare dedicato ai compositori e alle compositrici del presente e alla musica delle sponde del Mediterraneo.
Come tradizione da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto da un micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
L'immagine che accompagna ogni singolo concerto di stagione è invece stata ottenuta con l’intelligenza artificiale. Utilizzando non il bagaglio sensoriale di ciascuno, personale e non sovrapponibile con quello altrui, ma le migliaia e migliaia di spunti rielaborati da questo “assistente virtuale”, si è cercato di rappresentare il più possibile una sensazione collettiva, proprio come accade con la musica quando la si ascolta insieme, in sala da concerto
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 13 febbraio, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), sono previste la prova generale di lunedì 12 febbraio, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e la prova di lavoro di domenica 11 febbraio, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale. Non è raro, in particolare a Più SpazioQuattro, vedere tra il pubblico studenti, appassionati che seguono l'esecuzione partitura alla mano, famiglie con bambini.
Via XX settembre, 58 - 10121 Torino
tel: +39 011 533387
biglietteria@oft.it
Orari di apertura al pubblico
- tutti i martedì 10.30-13.30 / 14.30-18
La settimana precedente il concerto di stagione anche:
- mercoledì, giovedì e venerdì
10.30-13.30 / 14.30-18
- il lunedì della prova generale
10.30-13.30 / 14.30-16.30
C.F. 97591360017
P.I. 08528040010